LA PAROLA DEL PARROCO
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AURORA MARZO 2007
LA PAROLA DEL
PARROCO
Cari fratelli, sorelle e
amici tutti della Comunità di Gesù Divin
Lavoratore,
Mi sono chiesto: perché mai la Pasqua
dovrebbe avere un significato così
grande, come si dice: inizio di un mondo
nuovo, speranza incorruttibile, vittoria
del bene sul male…?
In fondo, si potrebbe obiettare, la
Pasqua dice solo che Gesù di Nazaret è
risorto. Anche accettando come vera la
testimonianza dei primi discepoli, che
dicono di averlo visto, la notizia ha un
significato limitato e probabilmente,
come tutte le notizie, cadrebbe nella
dimenticanza dopo un po’ di tempo. E
allora perché da duemila anni si ripete
la stessa notizia?
Wittgenstein ha scritto che “credere in
Dio significa capire che il mondo non è
poi tutto”. Con il termine “mondo”
s’intende tutto quel sistema di cose e
di eventi entro cui si muove la nostra
esistenza. Il mondo così inteso ha le
sue regole, fa le sue promesse,
distribuisce i suoi premi e i suoi
castighi. Ad alcuni fa doni immensi
(fortuna, ricchezza, successo), ad altri
impone pesi gravosi (solitudine,
malattia). A tutti, comunque, il mondo
riserva, come fine inevitabile, la
morte.
La resurrezione di Gesù riguarda questo
mondo, perché tocca l’umanità concreta
di un uomo, Gesù di Nazaret; e tuttavia
la resurrezione di Gesù non viene da
questo mondo e, in certo senso, sottrae
a questo mondo qualcosa che gli
apparteneva.
Il «Cristo risorto – ricorda san Paolo –
non muore più, la morte non ha più
nessun potere sopra di lui» (Rm 6, 9).
L’uomo Gesù di Nazaret apparteneva al
“sistema-mondo” tanto che ha sofferto,
ha subito una condanna ingiusta e una
morte vergognosa. Ma ora la sua
esistenza è sottratta per sempre alle
minacce del mondo. Si può dire che
l’uomo Gesù è passato da una sfera di
vita (quella del mondo) a un’altra sfera
di vita (quella di Dio). Davvero in lui
si è mostrato che “il mondo non è
tutto”.
E se il mondo non è tutto, che cosa
cambia nella nostra vita? Tutto. Cambia
tutto perché il mondo non può più
impormi in modo assoluto le sue leggi e
io posso porre atti che escono dalla
logica del mondo che è la logica del
successo e della riuscita. Per esempio,
posso porre un atto di amore gratuito,
che non abbia ricompense di nessun
genere. Questo, dal punto di vista
mondano, è illogico, è pura perdita. Ma
se c’è qualcosa oltre il mondo e se
questo qualcosa può irrompere nella vita
del mondo, allora il gesto di gratuità
ha una sua sapienza misteriosa e grande.
Allora si può capire addirittura una
realtà come la morte in croce: questa
morte è pura follia in una logica
mondana, ma è sapienza di Dio nella
logica della resurrezione. Accettando la
sua morte Gesù ha posto un atto di amore
che, dal punto di vista umano, appare
una sconfitta perché gli ha ottenuto
solo sofferenza e morte; attraverso la
resurrezione questo atto di amore,
vissuto in pura perdita dal punto di
vista mondano, appare invece la via
misteriosa per un incremento assoluto di
vita: il Cristo risorto non muore più.
Le conseguenze non sono difficili da
tirare. Si pensi ad atti come il
perdono, il sacrificio, la rinuncia, la
fedeltà…; tutti questi atti che appaiono
illogici nel “sistema-mondo” possono
essere giustificati e motivati nel
sistema “Dio e mondo” perché Dio ha
davvero operato, e la sua azione si è
mostrata vittoriosa anche sulla morte.
Che stiamo vivendo un tempo di tensioni
e di paure, non c’è bisogno di
dimostrarlo. Che questo tempo produca
una logica fatta di azioni e reazioni
uguali e contrarie è altrettanto chiaro.
Se rimaniamo dentro a questo schema non
c’è speranza: tutto finirà solo quando
uno dei due contendenti sarà annullato.
Ma se c’è qualcos’altro oltre al mondo,
possiamo sperare che un amore gratuito,
ingiustificato, creativo possa sempre
manifestarsi; e se abbiamo fede,
possiamo offrire le nostre membra a
questo amore infinito perché si serva di
noi per irrompere nel mondo e cambiarlo.
E allora rimangono vere le parole di
Isaia: «Ecco io faccio una cosa nuova:
proprio ora germoglia, non ve
n’accorgete?» (Is 43, 19).
Buona Pasqua di Resurrezione!
Don Mauro
PER SAPERNE DI
PIU’
Gesù va a Gerusalemme
Per far cosa?
►per celebrare la Pasqua Ebraica
► per istituire la Pasqua Cristiana
► per andare in croce e salvarci
PASQUA EBRAICA
Cosa ricorda?
- Dio che ha liberato gli Ebrei dalla
schiavitù d’Egitto portandoli attraverso
il deserto fino alla terra promessa.
Come si celebra?
-La sera della vigilia di Pasqua sulla
tavola di ogni famiglia c’è l’agnello,
un calice di vino, le erbe amare, la
aroset e il pane azzimo (non lievitato).
Perché quei cibi?
AGNELLO: perché per essere salvati da
Dio gli ebrei dovevano cospargere gli
stipiti delle loro porte in Egitto con
il sangue di agnello.
ERBE AMARE: per ricordarsi che la
schiavitù in Egitto è stata amara e
dolorosa.
PANE AZZIMO (non lievitato): perché sono
partiti dall’Egitto in fretta e il pane
non ha fatto in tempo a lievitare.
PASQUA CRISTIANA
Cosa ricorda?
- Gesù che, morendo in croce e
risorgendo, libera dalla schiavitù del
peccato tutti gli uomini.
Gesù, la sera prima di andare in croce,
dopo aver celebrato la Pasqua Ebraica,
istituisce la Pasqua Cristiana facendo
con i suoi apostoli l’Ultima Cena.
L’ULTIMA CENA
Come l’ha celebrata Gesù?
- Gesù prese il pane e il calice del
vino, disse la preghiera di benedizione
e distribuendo il pane e il vino ai suoi
apostoli disse: “Prendete, questo è il
mio corpo...prendete questo è il mio
sangue, versato per voi!”
Anche noi festeggiamo la Pasqua ogni
domenica celebrando l’Eucaristia, cioè
la Messa.
LA MESSA
Come si celebra?
- Il Sacerdote compie gli stessi gesti e
parole di Gesù e lo Spirito Santo
trasforma il pane e il vino in Corpo e
Sangue di Gesù.
PER VIVERE BENE
LA DOMENICA: PASQUA DI OGNI SETTIMANA
Il "Decalogo" della Domenica
(+ Francesco Lambiasi, Assistente
generale dell'Azione cattolica italiana)
lo sono il giomo del Signore, Dio tuo.
lo sono il Signore dei tuoi giorni.
1. Non avrai altri giorni uguali a me.
Non fare i giorni tutti uguali. La
domenica sia per te, fratello o sorella
cristiana, il giorno libero da tutto per
diventare il giorno libero per Dio e per
tutti.
2. Non trascorrere la domenica invano,
drogandoti di televisione, alienandoti
nell'evasione, caricandoti di altra
tensione.
3. Ricordati di santificare la festa,
non disertando mai l'assemblea
eucaristica: la domenica è la pasqua
della tua settimana, il sole
l'eucaristia e il cuore è Cristo
risorto.
4. Onora tu, padre, e tu, madre, il
grande giomo
con i tuoi figli! Ma non imporlo mai,
neanche ai minori, e non ricattarli.
Contagia loro la tua gioia di andare a
messa: questo vale molto più di cento
prediche.
5. Non ammazzare la domenica
con il doppio lavoro, soprattutto se
remunerativo: non violarla né svenderla,
ma vivila "gratis et amore Dei" e dei
fratelli.
6. Considera il giorno del Signore "il
momento di intimità
fra Cristo e la chiesa sua sposa", come
ha detto il papa; se sei sposato o
sposata, coltiva la tua intimità con il
tuo coniuge.
7. Non rubare la domenica a nessuno,
né alle colf, né alle badanti, né ai
tuoi dipendenti. E non fartela rubare da
niente e da nessuno, né dal denaro, né
dal culturismo, né dai tuoi datori di
lavoro.
8. Non dire falsa testimonianza
contro il giorno del Signore. Non
vergognarti di dire ai tuoi amici non
credenti che non puoi andare da loro in
campagna o con loro allo stadio perché
non puoi rinunciare alla messa.
9. Non desiderare la domenica degli
"altri",
i ricchi, i gaudenti, i bontemponi.
Desidera di condividere la domenica con
gli ultimi, i poveri, i malati.
10. Non andare a messa solo perché è
festa,
ma fa' festa perché vai a messa.
LA RICETTA DI
NONNA AMALIA
LASAGNE VERDI ALLA
BOLOGNESE
INGREDIENTI Per sei persone
Per il sugo:
• 200 g di manzo macinato
• 150 g di carne di maiale macinata
• 100 gr di fegatini di pollo
• ½ cipolla
• 1 carota
• 1 gambo di sedano
• 200 g di passata di pomodoro
• 30 g di burro
• sale
• pepe
Per le lasagne:
• 400 g di farina bianca
• 2 uova
• 250 g di spinaci
• 5 dl di besciamella
• 60 g di parmigiano
• 60 g di burro
• 1 cucchiaio d'olio extravergine
d'oliva
• Sale
PREPARAZIONE
Per preparare il ragù, spellare,
lavare e tritare insieme la cipolla, la
carota e il sedano e soffriggerli in un
pentolino con il burro. Aggiungere le
carni macinate ed i fegatini puliti e
tritati.
Quando tutto sarà ben rosolato,
aggiungere la passata di pomodoro.
Salare, pepare e cuocere a fuoco
bassissimo con il coperchio per 1 ora e
30 minuti, mescolando di tanto.
Pulire gli spinaci e lavarli a lungo
sotto l'acqua corrente, lessarli in poca
acqua salata e scolarli ben bene.
Strizzarli a fondo e sminuzzarli a
pezzettini. Impastare la farina con le
uova e gli spinaci, tritare la sfoglia
molto sottile e tagliarla in rettangoli
uguali.
Cuocere le lasagne in acqua salata
bollente, condita con un cucchiaio
d'olio, in modo che le lasagne non si
attacchino tra loro. Scolarle e
stenderle ad asciugare una accanto
all'altra su un canovaccio. Imburrare
una teglia e riempirla con strati
alternati di lasagne, ragù, formaggio
grattugiato e besciamella.
Sull'ultimo strato versare un po' di
besciamella e del burro in noci. Cuocere
il tutto in forno a 160° per circa
mezz'ora, finché la superficie sia ben
abbrustolita. Servire caldo.
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